Carica batterie   

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Caricabatterie automatico Batteria (gel)

 Principiodi funzionamento:

Se la tensione della batteria è inferiore a 12V, la corrente da LM317 IC fluisce attraverso il resistore R5 ed il diodo D5 alla batteria. 

A questo diodo Zener volta D6 non condurrà a causa della batteria prende tutta la corrente per la ricarica.

Quando la tensione della batteria sale a 13.5V, il flusso di corrente verso la batteria interrompe e diodo zener ottiene la sufficiente tensione di rottura e permette la corrente attraverso di esso. 

Ora la base del transistore ottiene la corrente sufficiente per attivare in modo che la corrente in uscita dal regolatore di tensione LM317 è collegato a massa attraverso il transistore Q1. 

Come risultato LED rosso indica il pieno di carica.


Componenti del circuito:

  • 15-0-15V, Centro 1A sfruttato trasformatore
  • Regolatore di tensione LM317T
  • 12V DC
  • Transistor BD139 NPN
  • LED di - rosso, verde
  • 8.2V diodo Zener
  • Diodi 1N4007 - 3
  • condensatore elettrolitico - 470uF
  • pot - 10k
  • resistenze (1/2 watt) - 100, 240 ohm
  • 2 Resistenze - 1k
  • Resistenza - 2.2K
  • fili di collegamento


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http://www.electronicshub.org/automatic-battery-charger-circuit/#Automatic_12v_Portable_Battery_Charger_Circuit_Diagram

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ALTRI SCHEMI:



 

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https://inwaredizioni.files.wordpress.com/2012/12/immagine1.jpg

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Semplice ed economico caricabatterie 1A

(per batterie moto e motorini, 9Ah - 12 Ah)

 

Questo circuito usa un solo integrato regolatore, il comunissimo 7812, uno dei più diffusi ed economici, è un regolatore che di per sè stabilizza sul terzo pin di uscita una tensione abbastanza precisa di 12V, è protetto contro i corto circuiti in uscita, in quanto limita ad 1A la corrente ed è anche protetto in temperatura, ovvero se scalda troppo riduce la corrente in uscita.

Con due piccole modifiche che richiedono solo dei diodi, è possibile ottenere una tensione stabilizzata in uscita adeguata per la fine carica delle batterie al piombo, senza neanche dover star lì a tarare il circuito.

 

Nello schema trovate 3 diodi in serie sul pin di massa del regolatore, questi diodi fanno in modo che la tensione letta dal regolatore sia inferiore rispetto alla realtà, così "lui pensa" di regolare 12V ma in realtà in uscita abbiamo circa 13.6V, che è una tensione ideale per tenere a tampone le batterie.

 Quindi se volete tenere le batterie sempre in carica senza dovervi preoccupare di staccarle dopo tot ore lasciate i 3 diodi, però questo richiede almeno 24-48 ore per una carica completa a fondo (dipende dal tipo di batteria gel o liquido).

Se invece volete una carica rapida fate lo stesso schema ma con 4 diodi invece che 3, in questo modo in uscita abbiamo circa 14-14,2V come fine carica, però a lungo andare rovina la batteria, quindi da usare in regime giornaliero, da togliere dopo un giorno di carica, o meglio quando sentite diventare fredda l'aletta del regolatore.

Infatti essendo limitata ad 1A la corrente se attaccate una batteria da 10Ah scarica al 50% dovrete attendere almeno 3 giorni di ricarica, se collegate una 7Ah scarica, dopo 12 ore in regime "fast" con i 4 diodi è già carica.

 

E' importante che il trasformatore che usate sia in grado di far avere almeno 20V a circuito aperto sul condensatore dello stadio di alimentazione dopo il ponte radrizzatore, ovvero l'integrato ha una sua perdita di tensione che sommata al diodi in uscita e a tutte le dispersioni non deve far cedere la tensione sotto la tensione di regolazione o altrimenti la batterie non finirà mai di caricarsi.

 

Lo schema si adatta banalmente anche a tensioni di 6V, usando un 7805 e dimezzando i diodi sul pin centrale di massa, oppure per i 24V usando un 7824 e raddoppiando i diodi in serie.


I due diodi e il fusibile in uscita servono come protezioni, il diodo in uscita evita che la batteria si scarichi sull'alimentatore se viene tolta la 220 senza staccare la batteria in carica, mentre il fusibile e l'altro diodo servono a proteggere il circuito in caso venga collegata una batteria al contrario della polarità in quando il diodo entra in conduzione tentando di mettere in corto la batteria attraverso il fusibile che interviene e apre il circuito bruciandosi, sostituite un fusibile ma proteggette tutti il resto.

Il fusibile serve anche come protezione in caso di malfunzionamenti, perchè le batterie la piombo sono capacit di correnti elevatissime, in gradi di far prendere fuoco anche ai cavi o far esplodere i componenti in caso di errore o malfunzionamento.

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http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/discussione.php?30134685&1

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