Antenne CB 11m 

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                    In due, tre parole... cos'è la  CB

 

Tutti coloro che si sono avvicinati anche solo marginalmente al mondo della radio, avranno sicuramente intuito quale indiscutibile fascino emana. 

Il poter comunicare con persone distanti migliaia di kilometri rappresenta una esperienza unica e tutto questo senza incappare in costi proibitivi, quello che occorre è solo un pò di tempo libero e tanta passione.

Il radioamatore viene generalmente definito O.M., dall'inglese Old Man ( affettuosamente traducibile in "vecchio mio" ).

Per poter "operare" necessita di una regolare autorizzazione che si ottiene superando un esame ministeriale.

Il C.B., dall'inglese Cityzen Band (banda cittadina), è invece un radiodilettante che opera solo in città, su frequenze predeterminate e con apparecchiature meno potenti, il suo raggio di ricetrasmissione è notevolmente ridotto e in pratica copre soltanto la città di appartenenza, un collegamento a 15-20 Km di distanza rappresenta già un fatto eccezionale. I C.B. possono parlare di ciò che vogliono e quanto vogliono senza restrizioni pur sempre rispettando, come tutti, l'etica radiantistica.

 

Frequenze di trasmissione e ricezione C.B.

 

Sicuramente molti di voi osservando la tabella con i canali e le frequenze della CB, avranno notato che tra il canale 22 ed il canale 23 di tutte le bande dei 240 ch (A<B<C<D<E<F) vi e' uno scostamento di 30 khz per esempio sulla banda omologata, ch 22 = 27,225-ch 23=27,255; invece che di 10 khz come tra tutti gli altri canali, tranne che tra il 3 e il 4, tra il 7 e l'8 l'11 e il 12 il 15 e il 16 il 19 e il 20 dove lo spostamento e' di 20 khz e si inseriscono i famosi canali Alfa. 

Bene sembrerebbe che il motivo di questo strano scostamento di 30 khz si possa cosi definire un peccato d'origine, 

Originariamente, la CB era stata permessa in America dove naque negli anni '40 nel segmento 460-470 MHz della banda UHF, ed indicata come servizi A e B della banda cittadina. 

Viste le difficoltà tecniche nel produrre in quegli anni un ricetrasmettitore UHF economico, l'11 settembre 1958 venne destinata una porzione di banda centrata attorno ai 27 MHz al servizio CB di tipo "D": quello che sarebbe stato poi conosciuto universalmente come "CB". 

 

Le frequenze vennero recuperate riassegnando le frequenze destinate ai radiocomandi e la adiacente banda radioamatoriale degli 11 metri (che era compresa tra 26,96 e 27,23 MHz). 

 

La banda venne quindi canalizzata ottenendo 26 canali, cinque dei quali vennero utilizzati per i radiocomandi, ed aggiungendo un ulteriore canale, il 23, centrato a 27,255 MHz. 

I primi apparati CB erano a 6 - 12 canali con due quarzi per ogni canale, successivamente la stragrande maggioranza dei vecchi apparecchi cb furono a 23 canali le frequenze erano ottenute per sintesi, ovvero facendo la differenza tra due oscillatori che davano come risultato il canale desiderato.

Lo scopo era di ridurre il numero totale dei quarzi che producevano il totale dei 23 canali, anche se poi il problema e stato superato con l'arrivo dei apparecchi cb con sintesi a PLL si e preferito lasciare la vecchia numerazione dei canali fino al 23 e recuperare con i canali 24 e 25 rispettivamente le frequenze 27,235 e 27,245. 

 

In Italia, la regolamentazione del diritto a irradiare le proprie trasmissioni sulla banda CB è stata ufficializzata nel 1973 dopo almeno 26 anni di uso diffuso e clandestino, con l'utilizzo di 23 canali, che vennero portati prima a 34 canali e poi a 40 

La sigla CB sta per Citizen's Band (in inglese, letteralmente "banda cittadina") e identifica una banda di frequenze radio attorno ai 27 MHz (11 metri di lunghezza d'onda) destinata all'uso privato. 

In Italia, la regolamentazione del diritto a irradiare le proprie trasmissioni sulla banda CB è stata ufficializzata solamente nel 1973 dopo almeno 26 anni di uso diffuso e clandestino. 

La potenza concessa è di 4 watt e le apparecchiature utilizzabili devono avere una omologazione ministeriale. I tipi di modulazione ammessi sono AM (modulazione di ampiezza), FM (modulazione di frequenza) e SSB (banda laterale unica). La portata degli apparati, se si usano con antenne mobili è di 5-10 Km che può diminuire in presenza di ostacoli. 

In particolari condizioni di propagazione, soprattutto utilizzando antenne ad alto guadagno, è possibile tuttavia effettuare collegamenti a distanze molto maggiori, arrivando talvolta a collegamenti intercontinentali. 

Per trasmettere sulla banda CB occorre inviare una denuncia di inizio attività al Ministero delle Comunicazioni e pagare una quota annua di 12 euro (nel 2011), che è indipendente dal numero di apparecchi posseduti. 

Le radio CB omologate possono utilizzare un massimo di 40 frequenze fisse (canali) comprese tra 26,965 e 27,405 MHz, secondo lo schema sotto evidenziato. 

 

Le più recenti ricetrasmittenti CB impiegano un circuito di sintesi digitale (le radio più vecchiotte usano una grande quantità di cristalli di quarzo) e, quelle attualmente in commercio, hanno la frequenza normalmente suddivisa su 40 canali utilizzabili in AM e/o in FM.

 

 

ESEMPIO DI SINTESI

 

Tra (Tra parentesi) il canale degli RTX omologati a 34 CH

Nei vecchi apparati CB, ruotando il selettore dei canali e portandolo nella posizione PA, l’apparato si trasformava in un amplificatore di bassa frequenza (con altoparlante supplementare). Il canale corrispondente non era attivo.

Apparati a 34 canali

Canali presenti sui modelli a 34 canali e non presenti sui modelli a 40

Queste frequenze non sono di utilizzo generico, ma sono da utilizzarsi per scopi specifici, come indicato dall'articolo 334 del Codice Postale e successive modificazioni.

 

punto 1) in ausilio agli addetti alla sicurezza ed al soccorso sulle strade, alla vigilanza del traffico, anche dei trasporti a fune, delle foreste, della disciplina della caccia, della pesca e della sicurezza notturna:

26,875 MHz

26,885 MHz

 

punto 2) in ausilio a servizi di imprese industriali, commerciali. artigiane ed agricole:

26,895 MHz

26,905 MHz

 

punto 3) per collegamenti riguardanti la sicurezza della vita umana in mare, o comunque di emergenza, fra piccole imbarcazioni e stazioni di base collocate esclusivamente presso sedi di organizzazioni nautiche, nonché per collegamenti di servizio fra diversi punti di una stessa nave:

26.915 MHz

26,925 MHz

26,935 MHz

 

punto 4) in ausilio ad attività sportive ed agonistiche:

26,945 MHz

26,995 MHz

 

punto 5) per telecomandi dilettantistici:

26,995 MHz

27,045 MHz

27,095 MHz

27,145 MHz

27,195 MHz

27,235 MHz

27,275 MHz

 

punto 6) per ricerca di persone con segnali acustici:

26,200 MHz

26,350 MHz

26,500 MHz

 

punto 7) in ausilio delle attività professionali sanitarie ed alle attività direttamente ad esse collegate:

26,855 MHz

26,665 MHz

 

punto 8) per comunicazioni a breve distanza di tipo diverso da quelle dei precedenti punti.

Il regime di concessione previsto dall’art. 335 è stato modificato da una sentenza della Corte Costituzionale N° 1030 del 1988, tale sentenza ha stabilito che la “debole potenza” non è più soggetta al rilascio di una concessione, ma bensì di una autorizzazione.

 

 

Apparati a 43 MHz

 

Con il D.P.R. n° 107 del 29 aprile 1994, vengono assegnate delle frequenze per usi specifici, nella banda dei 43 MHz. Di proposito non vengono assegnate frequenze per l'uso come al punto 8 dell'art.334, per cercare di favorirne l'uso per scopi non generici.

 

punto 1) in ausilio degli addetti alla sicurezza e al soccorso sulle strade, alla vigilanza del traffico anche dei trasporti a fune, delle foreste, della disciplina della caccia, della pesca e della sicurezza notturna:

43,3000 MHz

43,3375 MHz

43,3125 MHz

43,3500 MHz

43,3250 MHz

43,3625 MHz

 

punto 2) in ausilio alle imprese industriali, commerciali, artigiane ed agricole:

43,3750 MHz

43,4125 MHz

43,3875 MHz

43,4250 MHz

43,4000 MHz

43,4375 MHz

 

punto 3) per collegamenti riguardanti la sicurezza della vita umana in mare, o comunque di emergenza, fra piccole imbarcazioni e stazioni di base collocate esclusivamente presso sedi di organizzazioni nautiche, nonché per collegamenti di servizio fra diversi punti di una stessa nave:

43,4500 MHz

43,4750 MHz

43,4625 MHz

43,4875 MHz

 

punto 4) in ausilio ad attività sportive ed agonistiche:

43,5000 MHz

43,5250 MHz

43,5125 MHz

43,5375 MHz

 

punto 5) per telecomandi dilettantistici:

40,6650 MHz

40,6750 MHz

40,6850 MHz

40,6950 MHz

40,7150 MHz

40,7250 MHz

40,7350 MHz

40,7650 MHz

40,7750 MHz

40,7850 MHz

40,8150 MHz

40,8250 MHz

40,8350 MHz

40,8650 MHz

40,8750 MHz

72,0800 MHz

72,2400 MHz

 

punto 6) per la ricerca persone con segnali acustici oppure unidirezionali o bidirezionali della parola

Per la chiamata è ammessa una sola frequenza tra le seguenti:

40,0125 MHz

40,0375 MHz

40,0625 MHz

40,0875 MHz 

Per la risposta è ammessa una sola frequenza tra le seguenti: 

161,0000 - 161,1000

 

punto 7) in ausilio delle attività professionali sanitarie ed alle attività direttamente ad esse collegate:

43,5500 MHz

43,5750 MHz

43.5625 MHz

 

43,5875 MHz

 

 

Frequenze di trasmissione e ricezione 

 

Canali CB (citizen band) autorizzati per gli apparati a 40 canali, per i vecchi apparati a 34 canali e frequenze adiacenti di impiego CB non autorizzato. 

 

* Canale riservato alle chiamate d'emergenza.

Canali apparati a 34 CH = corrispondenza con il canale RTX omologati a 34 canali.

Art. 334 = Decreto Interministeriale 2 Aprile 1985. G.U. 116 del 18.5.1985: indicazione dei punti 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8 dell'Art. 334.

 

Tabella dei canali e delle frequenze CB (240 Canali) 

 

Il canale 9

Il canale 9 è sempre stato ed è tuttora considerato ed utilizzato dalla maggior parte degli operatori come il canale di emergenza di questa banda, ma non tutti sanno che questo canale non è mai stato considerato tale da alcuna legge o decreto in vigore fino ad ora, ma è trattato in maniera eguale agli altri canali e perciò senza nessuna priorità in merito. 

Per anni si è tenuto giustamente d’obbligo tenere libero questo canale solamente ed esclusivamente per le chiamate di emergenza, e quando qualcuno intentava di intraprendere un QSO in questa frequenza nella maggioranza dei casi veniva invitato a lasciarlo libero poiché c’era qualcuno che restava ( e resta ) in ascolto per molte ore al giorno in attesa di un eventuale chiamata di soccorso. 

Per questo molti operatori CB in casi di emergenza la prima cosa a cui fanno ricorso è quella di andare sul "9" e lanciare una chiamata d’aiuto, ma è da tenere presente che è più facile e sicuro essere sentiti chiamare nel primo canale ove vi sia già in corso un QSO. Qualcuno potrà osservare che su molti apparati CB esiste un’apposito pulsante che di solito è evidenziato di rosso o comunque fatto risaltare in altro modo, che sintonizza immediatamente il canale 9 proprio considerandolo come quello effettivo di emergenza, ma questo è relativo principalmente al mercato statunitense, dove ricordiamo la CB è tenuta molto in considerazione e le utilizzazioni su di questa banda sono regolamentate diversamente che in Europa.

 

La Ricetrasmittente CB, ovvero il Baracchino

 

Quando si viaggia in gruppo, un baracchino a bordo del proprio veicolo si trasforma in un comodo mezzo per rimanere in contatto con il resto della colonna, per essere informati sul percorso, sulle svolte effettuate, sul transito di altri mezzi provenienti nell'altro senso di marcia o sulla presenza di eventuali ostacoli, ma anche socializzare e per ricevere le più semplici note turistiche che, normalmente, vengono comunicate dal capocolonna o da altri. 

Dunque è uno strumento che, in caso di necessità o semplicemente per chiacchierare, diventa un fondamentale compagno di viaggio ed un'importante fattore di sicurezza. 

Negli Stati Uniti Nasce la Citizens' band (la cui traduzione letterale è "banda dei cittadini") abbreviato CB si identifica l'apparato ricetrasmittente operante sulla cosiddetta Banda Cittadina omologate a 40 canali possono utilizzare un massimo di 40 frequenze fisse (canali) comprese tra 26,965 e 27,405 MHz.

 

Normativa italiana 

La legge italiana prevede che per l'uso di un apparecchio CB è necessario un'autorizzazione viene rilasciata dal Ministero per lo Sviluppo Economico. 

 

A) dichiarazione dovrà essere presentata all'Ispettorato di zona (anche tramite Raccomandata) in carta semplice corredata dell'attestazione del versamento di 12.00 euro 

(la dichiarazione) 

B) pagare 12 € alla tesoreria dello stato, attraverso l'Ispettorato territoriale della propria regione di appartenenza, indipendentemente dal numero di apparecchi in possesso. 

L'attività del radioamatore consiste nello scambio, in linguaggio chiaro e con l'uso di codici internazionalmente ammessi, con altri radioamatori autorizzati, di messaggi di carattere tecnico, riguardanti esperimenti radioelettrici a scopo di studio e di istruzione individuale, etc etc .. 

 

Regolarizzata la propria posizione si può iniziare a modulare (parlare) sulla frequenza con il seguente codice. 

Quelli più utilizzati: 

BREAK - permesso, si usa quando si desidera inserirsi in un collegamento già iniziato 

MIKE – microfono 

BIANCO IN FREQUENZA – richiesta di restare in ascolto 

PASSO – non si usa mai, usarlo fa tanto principiante 

ROGER – ricevuto, tutto bene 

BARACCHINO – termine col quale si indica il proprio radiotelefono 

BAILAME / BAILAMME – confusione 

BASSA – telefonata 

COPIARE - comprendere 

CARICA BATTERIE – mangiare 

CARICA ELETTROLITICA - bere 

LUCE BLU – polizia 

RUBINETTO – canale di trasmissione 

RUOTA – gruppo di partecipanti alla trasmissione 

 

Tutti i codici: 

QRA - abitazione, indirizzo 

QRA - familiare, componenti della famiglia 

QRK - comprensività del segnale trasmesso 

QRM - disturbi in generale 

QRN - disturbi atmosferici o elettrici 

QRT - chiudo, fine della trasmissione 

QRX - attenzione aspettare un momento 

QRZ - c'è qualcuno che mi chiama 

QSB - evanescenza, segnale che va e che viene periodicamente 

QSL - cartolina che i CB usano farsi inviare a conferma di un collegamento effettuato 

QSO - collegamento 

QSY - cambiare canale, spostamento su uno o più canali successivamente 

QTC - messaggio 

QTC - località (dove è ubicata la stazione da indicare in modo approssimativo) 

QTR - orario 

CQ - segnale generale di chiamata, si usa quando si desidera parlare e non si sa chi in quel momento è all'ascolto sul canale 

CQ - canale 7 da X desidera trasmettere con qualcuno sul canale 7 

BREAK - permesso, si usa quando si desidera inserirsi in un collegamento già iniziato 

QTH – tabacco = posto di lavoro ufficio 

MIKE – microfono 

7351 – saluti ed auguri 

88 – baci 

YL – signorina, ragazza (dall'inglese Yuong Lady) 

XYL - signora, moglie (dall'inglese ex young lady) 

Xyellone/fellona – padre, madre 

PORTANTE – è la radiofrequenza emessa dal trasmettitore in funzione, priva di Modulazione. E' il mezzo che trasporta nell'etere la modulazione 

SANTIAGO – forza dei segnali ricevuti con scala dall'1 al 9 + 40 db 

S segnale 1-2 molto debole 

Segnale 3-4 debole 

Segnale 5-6 discreto 

Segnale 7-8 forte 

Segnale 9 molto forte 

Segnale 9-10 db + 9 + 40 db fortissimo 

WHISKY – watt 

RAPPORTO D'ASCOLTO – itelligibilità e comprensibilità in ricezione che si determina 

Approssimativamente ad orecchio numerando da 1 a 5 con “R” come: 

R1 modulazione scarsissima e incomprensibile 

R2 modulazione scarsa 

R3 modulazione sufficiente 

R4 modulazione buona 

R5 modulazione ottima 

BIANCO IN FREQUENZA – richiesta di restare in ascolto 

HI – esclamazione generalizzata che a seconda di come viene espressa sottolinea il tono 

Del discorso (in origine in gergo telegrafico – risata) 

K – si usa indifferentemente al posto di cambio per far capire che si da' la parola al nostro 

Interlocutore e si passa all'ascolto 

PASSO – non si usa mai, usarlo fa tanto principiante 

OM - radioamatore patentato che non trasmette in CB (dall'inglese Old Man) 

SWI – stazione d'ascolto 

ROGER – ricevuto, tutto bene 

BARACCHINO – termine col quale si indica il proprio radiotelefono 

BAILAME – confusione 

BARACCAMENTO – stazione trasmittente 

BARACCONE – grosso ricetrasmettitore 

BASSA – telefonata 

CANALE – frequenza fissa di trasmissione e ricezione, 

INCONTRARSI IN VERTICALE - significa incontrarsi di persona. Tende anche ad indicare Appuntamenti, riunioni 

2 METRI ORIZZONTALI – andare a dormire 

COPIARE - comprendere 

NUMERO DI SPIRE – indica l'età, 20 anni = 20 spire 

CARICA BATTERIE – mangiare 

CARICA ELETTROLITICA - bere 

LUCE BLU – polizia 

RUBINETTO – canale di trasmissione 

RUOTA – gruppo di partecipanti alla trasmissione 

144 – essere a letto 

 

PRONTUARIO SULLE ANTENNE CB 

 

LUNGHEZZA DELL'ANTENNA CB (27 MHz) 

 

Calcolando l'antenna ideale dovremo effettuare questo conto 300.000/27.185 = 11,035 Mt. ovviamente risulta scomodo utilizzare una antenna di tale lunghezza anche in postazione fissa, inutile dire in auto! Possiamo quindi usare antenne di ½ lunghezza o di ¼ od anche di un 1/8 d'onda e quindi avremo antenne di 5,50 o 2,75 o 1,38 Mt. circa. 

Le antenne in commercio, specialmente quelle per auto, hanno lunghezze del tutto diverse, come mai? Il polo centrale costituito dallo stelo in acciaio o vetroresina in realtà elettricamente prosegue verso la base, dove all'interno del cilindro il cavo si avvolge a spira per raggiungere la lunghezza d'onda desiderata dal produttore, quindi una antenna ad un quarto di onda lunga solo 1,60 Mt.

Avrà ancora 1,25 Mt. di cavo in bobina; lo stelo sarà la parte realmente adibita alla trasmissione, la bobina accorderà il trasmettitore. 

Risulta ovvio che più l'antenna è lunga e maggiore sarà la sua capacità di diffondere il segnale nell'etere, la bobina non partecipa di fatto a migliorare la diffusione del segnale. 

 

POSIZIONE DELL'ANTENNA 

Una antenna per poter funzionare egregiamente, deve disporre di un piano riflettente, nelle antenne per uso fisso si usa montare dei steli radiali (da 3 a 6) inclinati solitamente di 45° per migliorare l'effetto omnidirezionale, in auto esiste una sola posizione valida: al centro del tetto. Non potendo sfruttare questa installazione accetteremo a priori che l'impianto non funzionerà in modo ottimale, cercando di montare comunque l'antenna sul tetto (avanti, dietro, di lato). Se per motivi estetici, pratici o se impossibile scegliere la posizione ottimale, la monteremo sul portellone posteriore, sul paraurti, dovremo quindi accettare due implicazioni che influenzeranno negativamente sul risultato ed in particolare: l'antenna montata in basso avrà in prossimità dello stelo un lato della vettura che fungerà da schermo in quella direzione; le onde radio inviate verso il fianco della vettura rimbalzeranno verso l'antenna stessa, generando “onde stazionarie” che vedremo più avanti partecipano a diminuire ulteriormente la portata del trasmettitore. 

 

TARATURA DELL'ANTENNA 

Premesso che qualsiasi antenna nuova è pre-tarata in fabbrica, la taratura di base presuppone una installazione ottimale, solo in questo caso avrà un ROS (rapporto di onde stazionarie) accettabile. Se vogliamo quindi bilanciare l'antenna con il trasmettitore, sarà necessario effettuare una operazione di taratura che terrà conto delle caratteristiche del punto di installazione. 

Per questo è necessario inserire fra trasmettitore e antenna il ROSmetro, strumento, appunto per la misurazione della taratura, le istruzioni di uso del ROSmetro sono semplici ed a corredo dell'apparato, evitiamo di citarle, perché i diversi strumenti hanno comandi diversi da eseguire. 

Prima di fare ogni misurazione portiamo il veicolo in una ampia zona senza ostacoli che possono riflettere le onde trasmesse. 

Se la lunghezza dell'antenna è strettamente legata alla frequenza, sarà necessario misurare il rapporto ROS nei canali 1, 20 e 40. Sicuramente il valore sarà differente nelle tre verifiche, ora allentando le viti che tengono lo stelo fissato alla base proviamo ad estenderlo o inserirlo maggiormente sino a che capiremo se l'antenna è troppo lunga o troppo corta. Se l'antenna è nuova per precauzione del produttore sarà sempre più lunga. 

Il rapporto ROS dovrà essere inferiore a 1:1,5 su tutte e tre le misurazioni, ovviamente arrivare a 1:1,1 sarà un risultato eccellente. Da tenere presente che un rapporto di onde stazionarie 1:2 dimezza di fatto la potenza erogata, così i 4W dichiarati dalla radio saranno solo 2W. 

Se quindi inserendo lo stelo nella base riusciamo a far scendere le onde stazionarie, ma non abbiamo ancora raggiunto il valore ottimale od accettabile, possiamo anche tagliare la punta superiore dell'antenna, facendo attenzione a non tagliarne più di 5 mm. per volta, ripetendo le misurazioni. 

Se non riuscite a far scendere le onde stazionarie potrebbero essere incorsi altri problemi, ne citiamo alcuni fra i più frequenti: 

- Il connettore è stato male saldato 

- Il cavo nelle operazioni di passaggio o saldatura è in corto circuito 

- L'antenna e il suo collegamento non sono collegati a massa sul veicolo (es. se avete installato l'antenna sulle barre portatutto sul tetto, sappiate che sono isolate dalla massa del veicolo) 

- Non avete sverniciato la parte posteriore della carrozzeria dove la massa dell'antenna si inserisce. 

- Il cavo di antenna passa accanto a dispositivi elettrici o elettronici della vettura che ne influenzano il buon funzionamento. 

Ricordiamo che il “tester” vi potrà servire solo per effettuare una misurazione del cavo staccato sia dall'antenna che dalla radio per verificare un eventuale corto circuito, una misurazione con l'antenna fissata non indica nessun dato di interesse (la maggior parte delle antenne infatti si presentano al tester come un corto circuito). 

Se nessuna delle opzioni qui sopra vi sembra valida passate al bilanciamento del cavo (vedi sezione successiva). 

 

BILANCIAMENTO DEL CAVO DI ANTENNA 

Questa operazione in una normale installazione non è necessaria;

per risolvere problemi specifici o per i puristi delle trasmissioni che vogliono ottenere il massimo dall'apparato, si può accordare il cavo di antenna per ottenere il massimo della potenza erogata verso l'antenna. 

Dobbiamo introdurre un altro dato quindi, la velocità di propagazione della velocità della luce nel rame del cavo RG58 che ha un fattore di 0,66. 

Quindi prendiamo la lunghezza d'onda nel centro banda di 11,035 Mt. Moltiplichiamo per 0,66 ed il risultato è di 7,28 cm. Questa misura addizionata a multipli sarà la lunghezza del cavo utilizzabile, per questioni di praticità è uso comune andare per multipli di 44 cm. circa. 

Non a caso i cavetti di prolunga per inserire nella linea di trasmissione ROSmetri o amplificatori lineari, sono presenti in commercio  nelle misure di circa 45 cm. o 90 cm. 

Il cavo di antenna già incluso nella confezione delle antenne è infatti accordato misurando (nel caso di antenne per auto) circa 4,0 mt (9 volte 45 cm.), se vorrete quindi tagliarlo, attenzione ai multipli di 45! 

 

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www.associazionemarconi.com/rds/sintetizzazione.htm

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