HF - Antenne Canna da pesca con UnUn 4:1

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Durante l’estate, in seguito al recupero di una canna da pesca a cui si era rotta la sezione di maggior diametro, ho effettuato un montaggio semiprovvisorio sul tetto.

In verità la posizione non è delle migliori, l’antenna è montata a livello del tetto, praticamente senza palo, però sfrutta la copertura in lamiera che costituisce il tetto quale piano di massa, è inoltre aiutata da alcuni radiali tarati per 10, 15 e 20 metri (1/4 d’onda di filo da impianti elettrici).

 In queste condizioni è stato effettuato il confronto tra un dipolo multibanda (fan dipole), 10, 15, 20 e 40 m, una long wire lunga circa 35 metri e l’antenna in questione.

Chi ha vinto? Ovviamente il dipolaccio, ma anche l’ingombro è nettamente maggiore. La verticale ha solitamente un punto di segnale in meno, ma non sempre. A volte è un poco più rumorosa. 

 

 

Per sostenere il filo elettrico che costituisce l’antenna vera e propria si utilizza una vera canna da pesca, di tipo economico, particolarmente lunga e rigorosamente in fibra di vetro, NON in fibra di carbonio o composito!

 All’interno della vetroresina è stato inserito un filo da impianti elettrici da 1.5 mmq, la punta della canna è stata accorciata fino a raggiungere lo spazio necessario al passaggio del filo all’interno.

Un nodo e qualche giro di nastro adesivo sarà sufficiente a impedire la “caduta” del filo all’interno della canna da pesca.

Le altre sezioni saranno fissate tra loro esclusivamente utilizzando nastro adesivo di buona qualità. ualche giro avvolto sulla sezione di minor diametro impedirà che questa rientri e qualche giro, abbondante e ben teso, per sigillare il tutto dalle infiltrazioni di acqua.

Il filo dovrà uscire all’esterno della sezione più bassa della canna per finire nel balun 4:1. L’idea iniziale era di avvolgere il balun direttamente sulla parte bassa del primo elemento, poi la sistemazione precedente del supporto utilizzato per il quarto d’onda in 20 metri mi ha costretto a realizzare il balun su un pezzo di tubo in pvc esterno all’antenna, come da foto. 

 

 

Non avendo a disposizione un toroide adatto ho voluto provare a realizzarne alcuni direttamente in aria, senza quindi il nucleo in ferrite, sia questo toroidale o a bacchetta.

 Il risultato è un balun molto compatto, adatto all’uso volante quanto a quello fisso. 

Alcuni si chiederanno perché ho realizzato i balun in aria, privi del nucleo ferromagnetico che solitamente si utilizza. Il primo è stato messo insieme per curiosità, ero quasi sicuro che non servisse a nulla, o che le sue perdite raggiungessero valori tali da rendere inutilizzabile l’antenna. Invece i risultati sono stati più che buoni. E’ vero che è difficile confrontare le due versioni di balun senza poter provarli contemporaneamente entrambi, ma la long wire è in queste condizioni da più di un anno, e, dopo la sostituzione del balun magnetico con questo in aria, non ho notato differenze di rilievo circa il rendimento dell’antenna.

Non è sempre possibile reperire in tempo utile il toroide adatto, dunque una realizzazione del genere ci può venire in aiuto, sicuramente avremo qualche perdita in più, ma in poco più di mezz’ora si realizza il tutto e il weekend potrebbe essere salvo.

E’ vero che i nuclei magnetici tendono a saturarsi se sottoposti a potenze elevate, cosa che non succede impiegando un balun in aria, ma il mio IC703 con i suoi 10W massimi certamente non è in grado di saturare nulla, neppure toroidi sensibilmente più piccoli!

 

Cosa non fare Le antenne non accordate con un balun 4:1 alla base devono avere, alla frequenza in uso, alta impedenza. Il balun porta i 50 ohm della discesa a 200 ohm. Questa dovrebbe essere l’impedenza del nostro stilo. Ovviamente non avremo quasi mai questa condizione, ma ci viene in aiuto l’accordatore di stazione. Dobbiamo dunque evitare condizioni di risonanza, ovvero essere quanto possibile lontani dalla lunghezza del quarto d’onda ( come dai ¾), e dai suoi 50 ohm (che diventano 37 se abbiamo il piano di massa che forma un angolo retto con lo stilo). Dunque uno stilo lungo 7 metri sicuramente non funzionerà in 30 metri, siamo troppo vicini ai 7.5 m del ¼ d’onda, mentre potrebbe servire a qualcosa in 40, ma non aspettiamoci miracoli. Il funzionamento migliore lo otterremo dai 10 ai 20 metri, Quasi sicuramente avremo bisogno di un accordatore, ma avremo già una antenna in grado di darci qualche soddisfazione.  

 

Leggi articolo completo al link che segue

 

 

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http://www.iw1axr.eu/articoliEF/La%20mia%20canna%20da%20pesca.pdf

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AUTOCOSTRUIRSI UN’ANTENNA ECONOMICA MA MOLTO EFFICIENTE
   

Quasi tutti i radioamatori e gli appassionati di radioascolto hanno la tendenza di ricercare un mezzo, possibilmente economico, che consenta loro di ampliare sempre più le prestazioni della propria stazione.

Si tratta dell’ennesima versione dell’antenna di tipo Rybacov, detta anche “canna da pesca”, perché il supporto è appunto costituito da una semplice canna da pesca in vetroresina.

Nelle istruzioni che seguono non troverete accenni teorici, né calcoli né altro, ma vi assicuro che l’antenna funziona egregiamente e consente dei DX transoceanici con rapporto 5:9 che nulla hanno da invidiare ad antenne commerciali.

 

Dato il peso estremamente limitato, quest’antenna omnidirezionale può essere facilmente montata sui tetti e non richiede particolari controventature se non in condizioni estreme, essendo particolarmente flessibile ed opponendo scarsissima resistenza al vento.

I materiali occorrenti sono di facile reperibilità ed una breve ricerca in rete vi consentirà di trovare abbastanza agevolmente l’elemento più importante, la canna da pesca.

Altro vantaggio indiscusso di questa realizzazione è che può essere facilmente impiegata in uscite sul campo: può essere montata in qualche minuto ed è di minimo ingombro, una volta richiusa.

 

Buon Lavoro!

MATERIALE  OCCORRENTE:
  1. Supporto canna da pesca rigorosamente in vetroresina, lunghezza 10 m
  2. 30 metri filo elettrico sez. 2 mmq per radiali (la sezione non è critica, va bene anche 1,5 mmq)
  3. Spezzone tubo in PVC Ø 50 mm per bobina UNUN
  4. Piattina trasparente (cavo audio)  - circa 2 m per la bobina
  5. N° 1 PL femmina da pannello
  6. Scatola contenitore  tipo IP 65 in materiale plastico
  7. Fascette in nylon da elettricista di varie misure e grossezze, nastro isolante, ecc.
REALIZZAZIONE:
 
1.      Preparazione UNUN 4:1 (bobina in aria)
Praticare nel tubo in PVC un foro del Ø 9 mm che consenta il passaggio della piattina audio ed infilarvi un capo di questa  dall’interno del tubo verso l’esterno. Avvolgere strettamente e contiguamente tante spire, fino a raggiungere la lunghezza di 1,50 m che vi sarete preventivamente segnata sulla piattina. (Questa lunghezza non è critica, ma è bene avvicinarsi il più possibile)
Praticare un secondo foro per far passare la piattina dall’esterno all’interno del tubo. Fissare con fascette da elettricista e/o colla a caldo le estremità della piattina, per evitarne lo srotolamento.
Tagliare la parte eccedente di piattina, lasciando una trentina di centimetri circa fuoriuscire da ogni estremità  del tubo di PVC.
2.      Preparazione antenna
Praticare sulla parete laterale della scatola in PVC un foro che consenta il passaggio del radiale verticale  e tre fori per l’uscita dei radiali  orizzontali, più un quarto per il drenaggio di eventuali condense.
Montare sull’estremità inferiore della scatola il PL femmina da pannello.
Chiamiamo per non confonderci i cavi delle estremità della bobina A e B in ingresso e A1 e B1 in uscita dal tubo. Saldare a stagno il radiale verticale (L= 7,53 m) con il capo A della bobina. Fate passare l’altro filo B di questo capo all’interno del tubo, unitelo al capo A1 e saldate il tutto al polo centrale del PL. Saldate fra di loro le estremità dei tre radiali orizzontali, il capo B1 della bobina e la massa del PL. (vedi foto seguenti)

 

 

di Riccardo Bersani, IZ2074SWL

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http://air-radiorama.blogspot.it/2014/07/antenna-rybacov-detta-anche-canna-da.html

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